Tre nuovi camosci, provenienti dal Parco Nazionale della Majella vanno ad arricchire il Parco Nazionale dei Monti Sibillini che conta ora 11 esemplari di questa specie, un numero destinato a salire nei prossimi giorni. É quanto si legge in una nota della Provincia di Perugia dove si spiega che si é conclusa cosi' la prima fase di rilasci finalizzati a consolidare il nucleo di 8 esemplari presenti reintrodotti lo scorso anno.
Nei giorni scorsi, appunto, sono stati rilasciati nel Parco dei Sibillini tre esemplari di camoscio appenninico, di cui due femmine e un maschio, provenienti dall'area faunistica di Lama dei Peligni, nel Parco della Majella. I camosci sono stati catturati dall'equipe dell'area protetta abruzzese, mediante siringhe narcotizzanti lanciate da un apposito fucile ad aria compressa.
Agli esemplari, ancora sotto narcosi, sono stati quindi applicati marche auricolari di riconoscimento e radiocollari che consentono in ogni momento l'esatta localizzazione grazie a un sistema satellitare. Il trasporto sul sito di rilascio, a oltre 2.000 m di quota, nel Comune di Ussita, é avvenuto su un elicottero del Corpo Forestale dello Stato, mentre hanno curato l'operazione i tecnici dei due parchi in collaborazione con l'Università di Siena e il Coordinamento territoriale di Visso del Corpo Forestale dello Stato.
Nei prossimi giorni avverrà il rilascio di altri tre esemplari provenienti dall'Area faunistica di Farindola nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nonchè di una femmina nata nell'area faunistica di Bolognola.
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