martedì 4 maggio 2010

I Piani di Castelluccio

I Piani di Castelluccio sono formati dal Pian grande, il Pian Piccolo e il Pian Perduto, si trovano a 1350 m e coprono una superficie di 15 km2. Considerato il più vasto ed elevato bacino carsico chiuso Castelluccio d'Italia, era un tempo sommerso da un lago che, prosciugandosi, ha lasciato fertili terreni.
L'impaludamento progressivo del bacino è oggi testimoniato dai depositi torbosi e il suo progressivo svuotamento è dovuto al manifestarsi di fenomeni carsici e in particolare alla formazione dell'inghiottitoio.
Nella parte meridionale dell'altopiano si trova appunto il fosso dei Mergani, una zona di assorbimento tale da richiamare le acque da tutta l'area.
Il fosso è un solco fluviale, anche se al solco principale se ne collegano altri minori che conferiscono all'insieme la forma di un meandro.
Il fosso termina in un inghiottitoio imbutiforme profondo circa 20 metri (non è stato comunque facile esplorarne la profondità, per cui il carsismo sotterraneo è tuttora sconosciuto).
Scendendo dal M. Cappelletta verso la valle della Dogana, che si apre verso nord sul Pian Piccolo, s'incontra un Laghetto nei dintorni del quale è presente una vegetazione tipica degli ambienti torbosi. Sulla destra il versante nord - ovest del M. Macchialta (1751 m) è ammantato dalla Macchia Cavaliera, un'interessante lembo di faggeta scampata ai tagli realizzati in passato, in cui trovano rifugio diverse specie di animali tra i quali il lupo. Nel Pian Perduto, così chiamato per il fatto di essere stato "perduto" da Norcia nel corso di una storica battaglia contro Visso avvenuta nel 1522, è presente una piccola pozza denominata "Stagno Rosso" per la colorazione, che assume soprattutto in alcuni periodi estivi, dovuta alla fioritura della rara alga unicellulare Euglena sanguinea.

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